CAPPELLA DELLA MADONNA

DEL POZZO

Il Card. Capocci, attorniato dal suo seguito, mentre recupera l'immagine della Beata Vergine emersa dalle acque del pozzo

LA DESCRIZIONE DELL'EVENTO DELL'EMERSIONE DELL'IMMAGINE DAL POZZO IN UNA VECCHIA MEMORIA:

 

“In quell’anno, poco più di quattro lustri dalla fondazione del sacro Ordine dei Servi di Maria, chiamato in seguito alla custodia della venerabile chiesa, nella notte dal giorno 26 al 27 settembre, in casa dell’Eminentissimo Cardinale Capocci, adiacente alla chiesa, allo improvviso le acque del pozzo posto nella stalla per abbeverare i cavalli, crebbero a segno che rigurgitando la inondarono interamente. Spaventati, i cavoli cominciarono a far strepito. Da ciò risvegliati accorsero i mozzi, ed a vista dell’avvenimento meravigliati, fecero ogni sforzo per scioglierli e ricoverarli in luogo sicuro. Di poi, da naturale curiosità spinti, si posero a investigare la cagione dello strano avvenimento. Quando con loro grande stupore si avvidero che sulle acque alte più di un palmo dal parapetto delpozzo, galleggiava, quasi leggero legno fosse, una tegola sulla quale venne veduta l’immagine di Maria. A simil vista si accese in loro viva brama di possedere l’immagine prodigiosamente immobile sulle acque che gorgogliando precipitavano tutt’intorno sul suolo; ma vano tornò ogni sforzo, poiché quante volte erano in sull’afferrarla, altrettante sommergendosi toglieva alla vista sfuggendo loro di mano, per quanto instancabili ritentassero la prova. Stanchi, alla perfine, di simile gioco, riputarono migliore consiglio avvisarne l’Eminentissimo loro padrone, il quale, uditane la narrazione, come devotissimo che era di Maria Santissima, vestiti gli abiti cardinalizi, discese con tutta la sua nobile corte alla stalla e, fatta breve e fervente orazione a Maria, entrò nell’acqua che da ogni parte spandeva e con sommo giubilo del suo cuore gli venne fatta d’afferrare senza difficoltà di sorta la benedetta effigie di Maria.

Le acque del pozzo  allora tornarono al loro profondo e naturale livello. S’avvia pertanto con faci accese il corteo dei familiari e l’Eminentissimo porporato trasporta la miracolosa immagine nelle sue stanze, dove innanzi alla medesima si trattiene il resto della notte in orazione, fervorosamente nell’umiltà del suo cuore ringraziando Dio e la Vergine benedetta di averlo fatto degno d’essere testimonio e parte precipua del prodigioso avvenimento. Allora Iddio gli ispira il disegno di convertire la ignobile stalla in un tempio dedicato alla ritrovata effigie. La dimane l’Eminentissimo Principe si recò dal Pontefice e narratogli il fatto accaduto in sua casa, lo supplica instantemente di concedergli l’approvazione del concepito disegno  di dedicare al culto di Maria il luogo dove il prodigio era avvenuto.Il S.Padre ordinò che prima se ne facesse un giuridico processori cui provato vero con rigoroso esame dei testimoni il miracolo, non solamente concesse quanto chiedeva l’Eminentissimo Cardinale, ma decretò che intimata una solenne processione di tutto il clero, a cui intervenne la stessa sua Santità,fosse la miracolosa immagine nel nuovo tempio solennemente collocata non molto lungi dal pozzo dove con sì gran prodigio frasi manifestata.In questo,inchiuso nel recinto della nuova chiesa, ul Cardinale Capocci depose molte reliquie di Santi,tra le quali una particella della pietra del pozzo del Patriarca Giacobbe si cui sedè Gesù nostro Signore quando convertì la Samaritana.

Gli affreschi della volta della cappella furono eseguiti nel 1946 da Michelangelo Bedini e si ispirano ad una decorazione tardo barocca (le fotografie sono visibili nella photo gallery)